EQUINOZIO DI PRIMAVERA 2016 / Fioriscono le piante e “scoppiano” i profumi (oggi, 20 marzo)

- La Redazione

Equinozio di primavera. Oggi si entra ufficilamente nella nuova stagione che ci traghetterà verso climi più caldi. Scopriamo cos'è questo giorno, perche si festeggia (21 marzo 2016).

cielo_primavera Oggi è l'Equinozio di Primavera

Piante e fiori non possono che essere il simbolo di ogni Equinozio di Primavera, con il profumo ed il colore dei fiori che da oggi conquisterà simbolicamente la scena. Se abbiamo trascorso l’autunno da provetti giardinieri abbiamo già programmato tutto per le prossime fioriture e possiamo finalmente dedicarsi alla creazione delle nostre aiuole, viali o anche solamente balconi e davanzali. Qualsiasi spazio abbiamo a disposizione può diventare il protagonista colorato delle nostre giornate. Giacinto, Bucaneve e croco sono i primi fiori a spuntare dal terreno, quindi vanno piantati in autunno. I fiori che nasceranno trasformeranno le nostre fantasie in un vero e proprio sogno di primavera. Qualsiasi bulbo decidiamo di piantare, occorre considerare diversi aspetti e quindi meglio non affidarsi al caso. La posizione corretta è infatti essenziale perché i bulbi non solo possano fiorire, ma anche crescere. Per lo più scegliamo un terreno fresco ed umido ed assicuriamoci che durante l’estate, nel periodo di riposo, abbiano invece un terreno permeabile e secco. Come piantarli? Va considerata una profondità di due o tre volte la loro altezza. Per esempio, gli anemoni, i campanellini, i bucaneve e i crochi devono essere posti ad una profondità di circa 4 cm, mentre i tulipani hanno bisogno di 8cm di terreno. E se invece volessimo piantare ora dei bulbi? Le piante che fioriranno in estate sono per esempio i gladioli, oppure le begonie o ancora le petunie. Aprile è il mese ideale per dedicarsi all’arte del pollice verde, ma vanno analizzate tutte le caratteristiche. Per esempio se i fiori avranno bisogno di luce o di ombra, se avranno bisogno di molta o poca acqua. Inoltre va considerato anche il luogo, perché i bulbi adatti per il vaso potrebbero non esserlo altrettanto per il terreno. L’Ornitogalo, conosciuta anche come stella di Betlemme è una pianta adatta a tutti i tipi di destinazione, mentre lo Sparaxis è più adatto alle aiuole ed ai cespugli, così come i gladioli o le dalie. Se sapete già che non avete molta fortuna con il giardinaggio, optate per il mughetto che è una pianta perenne e resistente sia al caldo più torrido che al freddo più intenso. 

Con la novità di oggi dell’Equinozio di Primavera, siamo tutti pronti ad uscire dal nostro letargo invernale ed affacciarci con fiducia e sorriso a 32 denti Primavera che inizia ufficialmente oggi. Si dice che esiste una musica per ogni momento, un preciso motivetto che parla di un evento significativo e che rievoca nella nostra mente ricordi importanti. Sembrerebbe proprio il caso de La Primavera di Antonio Vivaldi, celebre brano che fa parte del più ampio Le Quattro Stagioni. I ritmi sono altamente orecchiabili e la melodia così piacevole e soave che è impossibile non scateni in noi un’immagine tipicamente primaverile. Tutti i suoni riprodotti corrispondono a particolari della natura, a partire dal cinguettio degli uccelli che “festosetti” salutano la Primavera. L’accento viene posto sull’emozione lieta e festosa che ci provoca l’ascolto del canto dei pennuti che si unisce allo scorrere dei ruscelli, traducendosi in un’immagine paradisiaca e piena di mito. Non a caso nelle rappresentazioni del Paradiso che risalgono al medioevo si vedono gli uccelli adagiarsi sull’Albero della Vita. Questo tipo di animale è inoltre legato all’aria perché in grado di volare e richiamano quindi non solo il cielo e la Terra, ma anche gli angeli. Il “sonoro incanto” degli uccelletti presenti nella Primavera di Vivaldi ci mette in comunicazione con l’universo, con l’essenza della vita, il divino.

Ricordiamoci infatti che la comprensione del linguaggio particolare degli uccelli era concessa, secondo la mitologia, a chi riusciva a conquistare una condizione umana superiore, come San Francesco. A questo cinguettio festoso si aggiunge poi il suono dei tuoni che ci rimanda, grazie all’assolo di violino, all’arrivo del temporale. Ci indica inoltre che il tempo è mutevole, così come le emozioni e che tutto è destinato ad evolversi. Per fortuna subito dopo torniamo gli uccelli ed al loro “incanto”. In questo ambiente favoleggiante è presente inoltre un’altra figura, “il capraro che dorme”. Il pastore si è addormentato con al fianco il cane fedele, raffigurando quindi non solo il nomadismo, ma anche la passività dell’uomo di fronte alla natura. In questo caso infatti l’uomo sta dormendo e quindi non è parte attiva del processo, come invece avviene nell’agricoltura. Nell’ultimo tempo della Primavera di Vivaldi troviamo infine la danza dei Pastori e delle Ninfe, personificazione queste ultime della Natura. Festeggiano insieme la “morte” dell’inverno e con essa di tutte le sofferenze connesse, come il freddo, per affacciarsi invece alle energie creatrici ed alla rinascita. 

Il risveglio della natura a cui assistiamo a partire dall’Equinozio di Primavera ci rimanda un inno alla vita, alla verità ed alla giustizia sociale. E’ proprio in questa direzione che nel 1996, grazie ad un’iniziativa di Roma, è stata istituita una giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Ogni anno città diverse diventano il palcoscenico in cui tutte le voci messe a tacere dai tristi eventi possono invece essere ascoltate. In questa particolare giornata, vengono infatti letti gli oltre 900 nomi delle vittime della mafia, invitando la coscienza civile a risvegliarsi ed attivarsi contro la criminalità organizzata, la corruzione, l’ingiustizia. “Ponti di memoria, luoghi d’impegno” è il tema che accompagnerà la manifestazione che si svolgerà a Firenze il 21 marzo e che raccoglierà gli oltre 900 familiari di vittime innocenti come rappresentati di più di 15 mila persone che hanno subito un lutto a causa della mafia. Magistrati, sacerdoti, sindacalisti, amministratori o anche semplici cittadini. Non importa il ruolo che hanno avuto in vita le diverse vittime perché ogni singolo nome ha la stessa identica importanza, quella di aiutarci a gridare “basta” alle azioni criminali. 

Per comprendere meglio ciò che accade nel Primo Giorno di Primavera, bisogna partire dal movimento della Terra. Il nostro pianeta si muove infatti attorno al Sole in modo ellittico e crea così un’orbita elissoidale. Il tempo che la Terra impiega per compiere un giro completo è esattamente di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Il movimento della Terra crea quindi le stagioni che, come sappiamo, sono caratterizzate da precise temperature. L’equinozio di primavera in particolare si crea quando il Sole si trova allo zenit dell’equatore, conosciuto anche come punto vernale, dell’Ariete o gamma che è poi il simbolo con cui viene raffigurato il segno zodiacale. Queste ultime definizioni in realtà sono cadute in disuso, dato che l’equinozio di primavera, così come quello d’autunno, non avviene in giorni ed orari precisi, ma è soggetto a variazioni. Sarà possibile quindi che si manifesti nella costellazione dell’Ariete oppure in quella precedente. Nello specifico il 2016 vivrà il Primo Giorno di Primavera nella costellazione dei Pesci, mentre quello l’equinozio d’autunno cadrà nella costellazione della Vergine e non in quella della Bilancia. Che cosa comporta tutto questo? Il Sole sarà parallelo all’equatore e la luce illuminerà un emisfero terrestre, lasciando nel buio l’altro. L’equinozio primaverile comporta inoltre una divisione equa delle ore di luce e quelle di buio. Il centro del disco solare si troverà infatti all’orizzonte per 12 ore consecutive, ma la Terra verrà illuminata mezz’ora prima all’alba e mezz’ora dopo il tramonto grazie alla diffusione atmosferica della luce. Bisogna considerare che parliamo in questo caso dell’emisfero boreale, mentre l’emisfero australe vivrà il fenomeno inverso. 

Oggi è l’equinozio di primavera (e se siete qui forse lo sapete già), in anticipo rispetto al normale 21 marzo, ma per motivi di grande interesse scientifico: Il Primo giorno di Primavera è alle porte e sono in molti ad attendere già dall’estate questo evento. L’inverno è ormai alle nostre spalle, ma non si tratta solo di prepararsi all’arrivo dell’estate. L’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope, ha annunciato che quest’anno l’equinozio primaverile “sarà il più precoce degli ultimi 120 anni”. Solitamente infatti siamo abituati a considerare come Primo giorno di Primavera il 21 marzo, ma quest’anno non sarà così. E’ previsto invece per le 5:30 di domenica 20 marzo, grazie anche al fatto che ci troviamo in un anno bisestile. Risale al 1896 l’ultima volta in cui l’equinozio è stato così distante dal consueto 21 marzo. Come ben sappiamo, le ore di luce diventeranno sempre più lunghe rispetto a quelle di buio, l’esatto opposto di quello che invece accade con l’equinozio d’autunno. E’ uno dei motivi per cui molte tradizioni e culture considerano la primavera come stagione della rinascita. Sono tanti i miti infatti legati a questa particolare stagione e che ci parlano di sacrificio e conseguente rinascita. Un esempio? La famosa leggenda del Bucaneve, un giovane principe che si innamorò perdutamente di una fanciulla dopo averla sentita cantare. 

Siamo ormai arrivati all’Equinozio di Primavera che è avvenuto esattamente alle 5:30 di oggi, domenica 20 marzo. Non ce ne siamo accorti, speriamo per voi che non siate stati svegli a quell’ora, ma è stato un evento eccezionale per due motivi completamente diversi e non solo perché finalmente le ore di luce si allungheranno rispetto a quelle di buio. E’ previsto infatti un passaggio ravvicinato di due comete che saluteranno a breve distanza l’inizio di primavera. La prima ad affacciarsi sarà la 252P/Linear che sarà visibile quando la Luna entrerà in congiunzione con Giove. L’orario di picco dell’avvicinamento avverrà alle ore 14:15, ora italiana, del 21 marzo. La distanza è di 5,3 milioni di km e non sarà visibile da tutti. Sarà infatti il solo emisfero australe a poter vantare il primato. L’emisfero settentrionale potrà invece vivere il passaggio della cometa P/2016 BA14, considerata la figlia della prima, che avverrà alle 16:31 del 22 marzo. La distanza dalla Terra sarà di 3,5 milioni di km e vivrà il suo terzo “compleanno”. La cometa è infatti già stata avvistata in precedenza in due diverse occasioni, nel 1366 e nel 1770. Ottime notizie per tutti gli appassionati delle stelle e dell’universo perché potranno osservare l’eccezionale evento con un telescopio con 200 millimetri di diametro, posizionandolo tra le stelle che compongono la costellazione del Leone. 

Gli aspetti culturali legati al Primo Giorno di Primavera sono facilmente intuibili e sono promotori di diversi culti e riti fin dalle epoche più antiche. L’equinozio di primavera rappresenta infatti la rinascita della Terra che dopo un periodo di buio e gelo si appresta invece a rigenerarsi con fiori e frutti. In molti casi, le diverse culture non festeggiano solo l’evento solare, ma proprio gli opposti, come la donna e l’uomo, il freddo ed il caldo, il giorno e la notte. Trattandosi di anni antichi, la religione e la spiritualità in genere non può che avere un posto d’onore proprio per quanto riguarda le celebrazioni. Basti pensare al cristianesimo ed alla Pasqua, prevista per la prima domenica successiva all’equinozio di primavera. Molto devote alla natura, le streghe Wiccan festeggiano oggi il Sabbat o l’Ostara, patrona della fertilità e della vita. In epoca antica, le sacerdotesse Wiccan usavano accendere un cero, particolare poi ripreso anche dalla tradizione cristiana, simbolo della fiamma eterna dell’intera esistenza. Le due feste, cristiana e Wiccan, sono così vicini che con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assorbita dalla Pasqua. Infatti in inglese la festività viene chiamata Ostern in tedesco, che è uno degli altri nomi di Ostara. Sembra che la festa più antica dell’Equinozio di Primavera sia Sham El Nessim di cui si trovano delle tracce 4700 anni fa. Il termine indica “fiutare il vento” ed in questo particolare giorno gli egizi usavano offrire lattuga, cipolle e pesce salato alle divinità. Ancora oggi la festa viene festeggiata seguendo la simbologia originale, facendo picnic per assaporare l’aria primaverile che tradizione vuole rinvigorisca chiunque la respiri. Anche i cibi seguono lo stesso andamento, lasciando che siano le uova, simbolo universale del cosmo e della rinascita, a primeggiare su tutte. Anche di cioccolato ovviamente.

Loretta Goggi e la sua “maledetta” primavera lo cantano da tanti anni. La primavera ha fretta. E, insisti e insisti, quest’anno è riuscita nell’intento di arrivare prima, con l’Equinozio di primavera che fa capolino in una data diversa dal solito. L’equinozio di primavera è sinonimo di un giorno speciale. Il tepore del sole, il riemergere dei fiori, il pigolio degli uccellini, tutto questo si festeggia – normalmente – il 21 marzo, eccezion fatta per oggi. Una giornata speciale che porta ad una durata più lunga delle giornate, dando sollievo e gioia. L’evento sembrerà strano a molti e, tranquilli, il calendario segna la data corretta. La primavera parte infatti ufficialmente già oggi, domenica 20 marzo, sfatando il “mito” che vuole invece l’equinozio nella giornata del 21 marzo. Ma come mai tutto questo? Partiamo dall’inizio.

Alle 23:45 di ieri, ora italiana, il Sole ha infatti attraversato l’equinozio di primavera, ovvero il punto in cui l’eclittica e l’equatore si uniscono. Con questo magnifico evento, tutti coloro che si trovano all’equatore hanno potuto vedere il Sole esattamente allo zenit e vivere una giornata con 12 ore di luce e 12 ore di buio. Da oggi fino a settembre quindi il calore e la luce aumenteranno piano piano per chi si trova nell’emisfero settentrionale, mentre ci invece si trova in quello meridionale vivrà il fenomeno opposto. Riprendiamo quindi il discorso, dato che abbiamo sempre saputo che il equinozio di primavera inizia sempre il 21 marzo. Sfatiamo subito questo mito ricordando che stiamo vivendo in un anno bisestile e che non implica solo la presenza di un giorno in più.

L’esistenza del 29 febbraio, presente ogni quattro anni, ci indica anche che i 365 giorni non sono sempre precisi dal punto di vista dell’orario. Un anno si completa infatti esattamente in 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi e questo eccesso si va ad aggiungere formando così l’anomalia. Bisogna inoltre ricordare che la Terra non ha una forma sferica perfetta e questo comporta anche che il equinozio di primavera si verifichi ogni anno sempre prima rispetto al precedente. Questo vuol dire anche che per ritornare a festeggiare il equinozio di primavera il 21 marzo dovremo attendere 4 anni, perché cadrà il 20 marzo fino al 2020 almeno. Bisogna inoltre considerare che l’equinozio di primavera in realtà si è verificato il 21 marzo solo due volte dall’inizio del nuovo millennio, ovvero nel 2003 e nel 2007. Se vogliamo dare uno sguardo al futuro, possiamo già calcolare che nel 2044 e nel 2496 il equinozio di primavera sarà invece il 19 marzo.

Nonostante l’allungarsi delle giornate sia qualcosa di evidente e sotto gli occhi di tutti, la data dell’equinozio di primavera dipende in realtà più che altro dal calendario e dalle convenzioni ad esso collegate. Il primo calendario fu quello istituito da Numa Pompilio, in cui il mese veniva diviso in calende, none e idi. A questo venivano aggiunti altri mesi per allinearsi con il calendario lunare. Ripreso poi da Giulio Cesare che utilizzò quello in uso già dagli antichi egizi. Il calendario era formato da 12 mesi, pari a 365 giorni. Per andare a pari con la vera rotazione terrestre si istituì l’anno bisestile ogni 4 anni, in questo caso l’equinozio di primavera cadeva il 25 marzo. Data la quasi totale esattezza dei calcoli, il calendario rimase in vigore per moltissimo tempo, riformato in maniera parziale sotto Augusto che istituì i nomi dei mesi e l’inizio dell’anno nel mese di Marzo. Tutt’oggi gli astronomi preferiscono usare il calendario giuliano per paragonarlo con gli altri e riuscire ad avere maggiori informazioni sugli avvenimenti del passato.

Ma la data dell’equinozio di primavera cambia ancora a causa di un ulteriore cambiamento nel calendario. A riformare nuovamente il calendario, che ormai aveva una differenza di 10 giorni rispetto all’equinozio fu, nel 1582, papa Gregorio XIII. Tuttora in vigore, il calendario Gregoriano eliminò il mese bisestile in tutti gli anni centenari che non fossero multipli di 4. Inoltre l’anno solare, durando 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi, era in ritardo di ben 10 giorni. La decisione fu di eliminare quel gap. Dal 4 ottobre si passò al 15 ottobre, ridando un equilibrio alle stagioni. Inoltre con la diffusione del cristianesimo, che divenne la prima religione, il conto degli anni si iniziò da dopo la morte di Cristo.

Ed a festeggiare il Equinozio di Primavera non poteva di certo mancare Google che per l’occasione ha sfoderato un Doodle davvero significativo. L’immagine riprende ciò che vivrà l’emisfero Nord della Terra, dato che all’opposto si avrà invece il fenomeno contrario. Le rocce presenti nel Doodle richiamano ancora i colori invernali, mentre sul prato notiamo i primi ciuffi d’erba. Anche l’albero è ancora spoglio, dato che il Equinozio di Primavera è sì magico, ma non di quella magia che fa cambiare tutto in uno schiocco di dita. Il sole è ancora pallido, ma in lenta e progressiva crescita. Questo particolare è evidente dall’effetto-ombra presente sulle rocce che presentano una metà luminosa ed una scura. E’ già in atto quindi il cambiamento che ci porterà lentamente verso l’estate con un turbinio di colori e di vita. Ma l’animazione del logo personalizzato di Google per l’equinozio di Primavera non è priva anche di una certa ironia. Al “Roll on”, ovvero passando con il mouse sull’immagine, si vede questo albero fiorire di boccioli, ma una pietra  per dispetto – con un soffio li fa volare via sotto gli occhi increduli e gli sguardi di rimprovero delle altre pietre. Insomma, per la vera primavera dovremo aspettare, ma da oggi comincia ufficialmente. Clicca qui per il doodle di Google sull’equinozio di primavera.





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